Giovani e tecnologia: un binomio a rischio
In questi giorni la stampa locale, seppur con titoli ovviamente diversi, ha riportato un' indagine condotta dall'Asst di Lodi, dal contenuto piuttosto inquietante. Dal lavoro condotto dall'Azienda sociosanitaria territoriale, emerge infatti che la maggior parte dei più giovani (il campione contemplava circa 700 studenti tra i 9 e 19 anni) e più precisamente circa 3 su 4, usa lo smartphone anche a letto prima di addormentarsi e di riflesso con ovvie conseguenze sulla qualità e sulla durata del sonno, senza considerare che oltre il 25% degli stessi si sveglia di notte per controllare e/o rispondere a messaggi, notifiche e chiamate. Nella maggior parte dei casi i ragazzi intervistati riferiscono inoltre di difficoltà ad addormentarsi non disgiunte da un'evidente fatica al risveglio. Questi segnali indicativi di una cattiva qualità del sonno spesso sono premonitori di problematiche (specialmente nell'età di crescita e sviluppo) di natura cardiovascolare, metabolica, di obesità e disturbi della personalità. Purtroppo, questa ricerca non fa altro che avallare il contenuto di un lavoro svolto in collaborazione tra il CORECOM Lombardia (Comitato Regionale per le comunicazioni) e PoliS-Lombardia dal titolo “I giovani e l'utilizzo delle tecnologie”. Questo rapporto datato gennaio 2023 analizza la relazione fra l'utilizzo di internet e i disturbi psichici nei giovani, le conseguenze dell'uso dello smartphone sull'apprendimento, per terminare, sulla base dell'opinioni espresse da esperti del settore (pediatri, neurologi, sociologi, esperti di comunicazione), sui pro e contro della tecnologia digitale nelle fasi difficili dello sviluppo e dell'adolescenza. Nella prima parte si conferma che un uso prolungato e anche scorretto della rete può portare (a conferma di quanto espresso dagli esperti lodigiani) a vere e proprie patologie (dipendenza da videogiochi, da relazioni virtuali, sovraccarico cognitivo etc.) Per quanto riguarda l'utilizzo dello smartphone dalla ricerca emerge che può avere uso positivo se finalizzato a ben definiti scopi didattici nell'ambito della scuola secondaria e possibilmente in presenza del docente, ma ci sono rischi evidenti dell'uso prolungato quando si tratta di bambini e preadolescenti poichè, oltre che sulla salute, può influire negativamente anche in termini di rendimento e apprendimento scolastico.
In conclusione, la relazione termina con una serie di consigli tutti ugualmente validi che si possono sintetizzare in: scoraggiare l'uso degli smartphone prima dei 12 anni anche per via legislativa, obbligo di installazione del controllo parentale, divieto di accesso a certi siti per i minori e promuovere campagne per i minori connesse ai rischi sull'uso e abuso dei sistemi e del web.