Nazioni Unite: "Haiti è a un punto di non ritorno."
Colera, carestia, guerra tra bande e assenza di un governo. La situazione ad Haiti è sempre più critica.
Colera, carestia, guerra tra bande e assenza di un governo. La situazione ad Haiti, stando a fonti della Nazioni Unite, è a un punto di non ritorno. “Breaking point”, con queste lapidarie parole un comunicato del Palazzo di Vetro si è riferito al Paese caraibico. E ora, nonostante il Segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres abbia parlato di crisi umanitaria e della necessità di agire con un’urgenza, la sabbia nella clessidra sembra essersi esaurita, il tempo a disposizione per scongiurare la tragedia è finito, e quello che sta affrontando il popolo dell’isola del Centro America è un dramma che, causa anche i problemi di carattere economico e bellico che stiamo attraversando a livello globale, rischia di aggravarsi sempre più e trascinare il Paese più povero del mondo occidentale in un baratro senza via d’uscita. Per la terminologia geopolitica si tratterebbe del fallimento di uno stato, per la popolazione locale di un incubo fatta di violenza, epidemie e miseria.
Haiti, da decenni, vive una situazione di estrema criticità: corruzione e colpi di stato, il terremoto del 2010 che ha distrutto tutte le infrastrutture dell’isola e ha provocato oltre 230'000 vittime, poi l’ epidemia di colera, l'assassinio del presidente Jovenel Moïse nel luglio 2021, e un di nuovo violento terremoto, ad agosto dello stesso anno, che ha provocato la morte di oltre 2.200 persone. E ora il Paese, guidato dall’impopolare presidente Ariel Henry, è ostaggio delle gang criminali che hanno preso controllo delle città ma anche dei terminal petroliferi, l’intera nazione è rimasta senza fonti energetiche ed è divampata anche una carestia che ha già spinto 4,5 milioni di abitanti in una situazione di insicurezza alimentare e altri 2 milioni in uno stato di malnutrizione acuta.
Omicidi, rapimenti, scontri a fuoco e stupri sono quotidiani, il leader di stato ha invocato l' intervento di una forza internazionale, l ’Onu ha preso in esame la richiesta di aiuto, gli abitanti dell’isola invece, visti i fallimenti delle missioni straniere precedenti hanno dimostrato nelle strade il loro dissenso. La situazione ora appare completamente fuori controllo, l’anarchia regna, le istituzioni dello stato franano, quelle internazionali attendono e al momento l’unica certezza che è rimasta ad Haiti è il dolore perenne che regna autocratico sull’isola caraibica. (Daniele Bellocchio)