Stato di calamità per le province di Lodi e Milano
Sembrano attenuarsi, finalmente, le precipitazioni intense, caratterizzate da bombe d'acqua e grandine che, per troppo tempo, hanno “martellato” la nostra Regione, provocando disagi, allagamenti, danni, che hanno interessato persone, abitazioni e settori economici tra cui in particolare, ovviamente, l'agricoltura.
Il maltempo ha limitato la semina o ha costretto alla risemina di prodotti come il mais, il riso, la soia, il pomodoro. L'eccessiva saturazione idrica, ha reso perfino difficile l'acceso ai terreni.
Nell'ambito di questo quadro tutt'altro che esaltante, il 15 e 16 maggio, la provincia di Lodi e alcuni comuni che fanno parte della città metropolitana di Milano sono stati colpiti da eventi particolarmente volenti.
In due giorni sono caduti circa 180 millimetri di pioggia, con evidenti risvolti sulla portata dell'Adda, del Lambro, del Po, e di tutti i bacini idrici del territorio.
Evento sicuramente straordinario, ma capace di generare danni stimati in oltre 2 milioni di euro, di cui circa 1,7 per la sola provincia di Lodi.
Per questo motivo il 9 luglio, Regione Lombardia ha chiesto al Ministero competente lo stato di calamità per i danni causati alle infrastrutture agricole.
Per quanto riguarda il Lodigiano, la richiesta di ricorrere ai ristori previsti dal Fondo di Solidarietà Nazionale, riguarda ben 26 comuni del territorio (compreso il capoluogo) mentre sono 5 i comuni della città metropolitana di Milano.